Braun Italia si era focalizzata, per tutti gli anni ’80, nella distribuzione di hi-fi (in quegli anni questo settore era in mano di Braun e Philips) e sui rasoi elettrici.
Poi il gruppo spostò il core business sui piccoli elettrodomestici lanciando prodotti di grande successo quali Minipimer, Silkepil e cosi via.
Il maggiore problema che la filiale italiana di Braun si trovò ad affrontare nei primi anni ’90, fu quello di ristrutturare completamente la propria distribuzione, aprire nuovi canali (stavano nascendo allora i primi Gruppi di acquisto), e velocizzare la raccolta dei dati sui nuovi clienti.
In particolare serviva, tra le altre soluzioni urgenti, il capire la solvibilità di ogni nuovo cliente e che fosse ‘reale’.
Soluzione ‘out of the box’
Grazie alla gestione, in prima persona, dei sistemi informativi aziendali, creai un gruppo di lavoro costituito da noi e altri 5 concorrenti con i quali coprivamo l’80% del nostro mercato di riferimento
Coinvolsi una banca italiana giovane e di grande dinamismo e misi in piedi la prima (e forse unica) Centrale Rischi Verticalizzata sul settore piccoli elettrodomestici.
In pratica ogni azienda del settore trasmetteva al sistema di raccolta dati gestito dalla banca i dati settimanali di fatturato e pagamenti.
La banca totalizzava il tutto e restituiva il rating di come un certo cliente stava pagando, o meno, tutti noi.
Dato che il sistema era stato sviluppato internamente e gestito con la banca, avevo il vantaggio di leggere per primo i dati.
Fu anche (non solo) grazie a questa piccola soluzione che la filiale italiana di Braun raggiunse un fatturato di 150miliardi di lire con sole 53 persone in staff.
Questo, unito a una marginalità del prodotto che era elevatissima, fece dell’azienda una Ferrari del mercato dei piccoli elettrodomestici.
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